MUSICA |
28
NOVEMBRE 2006 - Auditorium
Conciliazione - Roma Lucio
Dalla
Royal
Philharmonic Orchestra

in
favore del FAI
Nessuno più di
Dalla ha fatto diventare classica la musica leggera. E
adesso presenta le sue canzoni più belle proprio in un
ambito classico. Infatti Lucio Dalla salirà sul palco
dellAuditorium Conciliazione a Roma accompagnato
dalla Royal Philharmonic Orchestra per un concerto
straordinario in favore del FAI - Fondo per
lAmbiente Italiano. Il ricavato del concertoverrà
infatti interamente utilizzato per proseguire negli
interventi di restauro in atto nelle proprietà della
Fondazione aperte al pubblico.
www.fondoambiente.it
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È
la sera dei miracoli fai attenzione, qualcuno nei vicoli
di Roma con la bocca fa a pezzi una canzone. È la sera
dei cani che parlano tra di loro della luna che sta per
cadere, e la gente corre nelle piazze per andare a vedere,
questa sera così dolce che si potrebbe bere da passare
in centomila in uno stadio. Le parole di Lucio
Dalla, quelle della sua celebre canzone La sera dei
miracoli, sembrano oggi quasi premonitrici. Romantiche,
imprevedibili ed eccentriche, le canzoni di Lucio Dalla
sono dentro di noi da molti anni e il concerto del FAI
sarà loccasione per riascoltare le canzoni del suo
repertorio che meglio si adattano a una rilettura in
chiave di melodramma come La sera dei
miracoli, Attenti al lupo, Anna e
Marco, Caruso e altri pezzi che fanno
parte della storia della musica popolare italiana, ma al
tempo stesso, grazie alla Royal Philharmonic Orchestra,
sarà possibile coglierne, ancora di più, la musicalità
nascosta, la carica espressiva e la capacità di
emozionare. Dalla avrà anche alcuni ospiti come Iskra
Menarini e lattore Marco Alemanno che reciterà il
testo di Henna.
Lucio
Dalla, uno dei più amati tra i cantautori italiani, è
infatti un musicista raffinato e profondo, così
eclettico da comprendere nel proprio repertorio canzoni
damore, politiche, sociali. Così tra classico e
popolare, tra arte e leggerezza, il concerto di Lucio
Dalla con la Royal Philharmonic Orchestra, una delle
orchestre più prestigiose del mondo, si lega
perfettamente agli intendimenti e allo spirito del FAI:
dove lunicità dellopera darte si sposa
alla consapevolezza che la bellezza deve appartenere a
tutti.
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FUMETTO |
Igort
e  Nome d'arte di Igor Tuveri. Nato a
Cagliari nel 1958. Si trasferisce non ancora ventenne a
Bologna dove inizia la sua carriera professionale come
autore di fumetti. Nel corso degli anni ottanta pubblica
fumetti e illustrazioni per le più prestigiose riviste
internazionali (Linus, Alter, Frigidaire, Metal hurlant,
L'echo des Savanes, Vanity, The Face). Suoi libri sono
tradotti in sette lingue. Dagli anni novanta pubblica in
Giappone con Kodansha, Brutus magazine House, Hon Hon do
e altre case minori. Ha esposto i suoi lavori alla
biennale di Venezia nel 1994. E' autore e conduttore
radiofonico (Radio due RAI, radio Città del Capo),
scrive sceneggiature per il cinema. Ha fondato numerose
riviste tra le quali Pinguino, Dolce vita, Fuego, Due,
Black. Attualmente dirige la Coconino
Press e si occupa di animazione.
Coconino
press è un nome, un manifesto teorico racchiuso in una
sigla. Coconino infatti era il paese immaginario nel
quale si muovevano i personaggi inventati da George
Herriman. Krazy cat, il topo Ignatz e Officer Bull Pupp.
Uno dei fumetti più poetici mai disegnati nella storia
del comic che influenzò molto, per sua stessa ammissione,
lo stesso Schultz, celebre padre dei Peanuts. Nel momento
in cui il fumetto d'autore sembrava quasi dimenticato in
Italia, a dispetto del suo importante passato, sommerso
dalle mode supereroistiche o manga commerciali, la
Coconino sorgeva per portare da noi e altrove, il vento
forte che soffiava nel fumetto di tutto il mondo. Stava
infatti accadendo che il fumetto fosse giunto a livelli
di maturità espressiva mai raggiunti prima.
Il
fumetto come forma contemporanea di romanzo era una
realtà praticata a est come a ovest. Una intera nuova
generazione di Narratori, in Canada, Nord e Sud America,
Europa e Asia si era data appuntamento per raccontare
storie a lungo respiro, affrontando tematiche di solito
estranee al fumetto o alla letteratura di evasione,
tematiche esistenziali, capaci di affrontare con forme e
stili complessi una nuova materia di racconto. Un
racconto viscerale o distaccato che portava la finzione
al grado zero era la proposta di alcuni. "Basta
fiction" si urlava "ora si racconta la vita di
tutti i giorni" .
In
questi semi la nuova verve visionaria si insinuava a
stravolgere una narrazione di eventi dolorosi. La
malattia come la ricerca di sè. Altre narrazioni invece
rifondavano il "genere", lavorando storie come
nel cinema avevano fatto i grandi cineasti negli anni
settanta: Cassavetes o Scorsese in primis. Il nuovo noir
prendeva piede, ma anche nuove interpretazioni possibili
dell'orrore contemporaneo che da Daniel Clowes a Suehiro
Maruo sembravano immergersi nella realtà quotidiana più
che tutti i lavori che li avevano preceduti.
C'era
una volontà di riportare nel fumetto la vita, le cose
dell'esistenza che la semplice letteratura d'evasione
lasciava fuori dalla porta. Questo fare innovatore aveva
una audience mondiale affamata di linfa nuova. E l'Italia
sembrava rimanere estranea a tutto questo, presa come era
da una febbre di consumo acritico.
Quello
che determinò una buona accoglienza da parte dei lettori
e della critica fu probabilmente il fatto che oltre a un
programma compatto la Coconino portò sin dalla sua
fondazione un progetto di libro preciso. Una idea ruvida
che si traduceva con cose semplici ma immediatamente
percepibili: carta opaca e di grande qualità, lontana
dalle pailletes che avevano drogato il consumatore con
una estetica apparentemente lussuosa. Grafica rigorosa. E
una cura editoriale che avrebbe determinato una stima
internazionale.
Al
principio era una scommessa; oggi sono passati 4 anni,
cento libri, traduzioni in oltre dieci lingue, un
catalogo di primo piano. Oggi la terra sommersa di un
tempo è visibile. Il fumetto internazionale è approdato
da noi. La narrazione d'autore italiana è richiesta all'estero.
Il pubblico esigente ha riscoperto il piacere della
lettura. Ha finalmente pane per i suoi denti.
Siamo
solo al principio. La nuova letteratura disegnata riceve
attenzione e premi mai dati fino ad ora a un opera a
fumetti. E la Coconino Press è una delle case editrici
con il medagliere più cospicuo. Con il tempo e con la
passione degli autori la narrazione si estenderà sempre
più sino a completare un affresco ambizioso che vuole la
narrativa a quadretti tra i grandi protagonisti del nuovo
racconto. Si fatica persino a trovare una definizione a
questo genere di opere. L'unico termine che pare esaudire
in parte l'esigenza di una definizione di questa nuova
narrazione pare essere "graphic novel" o per
dirla nel nostro meraviglioso idioma "romanzo
grafico". E al romanzo grafico perfino la più
prestigiosa rivista letteraria d'America ( McSweeney's )
ha dedicato un intero bellissimo numero. Frattanto da noi
come altrove molti film sono in cantiere a partire dalle
opere in questione. Non sono i film tradizionali tratti
dagli eroi a fumetti come siamo abituati a pensarli ma
opere drammatiche o commedie in cui si osserva con uno
sguardo nuovo. Niente uomini volanti. Il sogno è vivere
a occhi aperti. igort, Tokyo Ottobre
2004
www.coconinopress.com
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e sue
prime storie sono pubblicate sulla rivista Il
pinguino, alla quale parteciparono anche Giorgio
Carpinteri, Lorenzo Mattotti e Roberto Baldazzini. Nel
corso degli anni Ottanta i suoi fumetti appaiono sulle
pagine di numerose riviste italiane e internazionali (Linus,
Alter Alter, Frigidaire,
Metal Hurlant, Lecho des
Savanes, Vanity, The Face,
Comic Morning).
Igort insieme a Giorgio Carpinteri, Daniele Brolli,
Lorenzo Mattotti, Jerry Kramsky e Marcello Jori, è
fondatore del gruppo Valvoline, che nel 1983 pubblica un
supplemento a fumetti su Alter Alter.
Successivamente fonda numerose riviste tra le quali
ricordiamo, Dolce vita (insieme a Brolli e
Paolo Cesari), Fuego, Due,
Black.
Nel 1987 esce Goodbye Baobab, su testi di Daniele Brolli,
e, lalbo Nerboruto. Nel 1988 è la volta di La
lethargie des sentiments (Albin Michel), pubblicato in
Italia nel 1993 da Granata Press, che nello stesso anno
pubblica anche il catalogo Thats all Folks.
Negli anni Ottanta collabora con il musicista Ryuichi
Sakamoto, ed i suoi disegni diventano tessuti, abiti,
tappeti, serigrafie, sculture, giocattoli. Nel corso
degli anni collabora inoltre con Studio Alchimia, Swatch,
Alessi, Memphis.
Dagli anni Novanta pubblica regolarmente in Giappone,
sotto legida delleditor Tsutsumi, creando la
serie Amore, ambientata in Sicilia, e Yuri, entrambe
edite dalla casa editrice Kodansha. La sua attività in
Giappone comprende anche partecipazioni a edizioni
speciali delle prestigiosa Magazine House
Tokyo, Hon Hon Do e altre.
Nel 2000 fonda con Carlo Barbieri e Simone Romani la casa
editrice Coconino Press, per la quale pubblica il volume
Sinatra e il cahiers City Lights. Il suo romanzo a
fumetti 5 è il numero perfetto (2002), viene pubblicato
simultaneamente in Italia, Francia, USA, Canada, Germania,
Olanda, Spagna, Grecia e Portogallo. Nel 2005 esce Fats
Waller, coi testi di Carlos Sampayo e il primo volume di
Baobab.
Ha al suo attivo una carriera di musicista (Slava trudu,
Maccaroni Circus). Incide, dal 1978, diversi album e
lavora come autore e conduttore radiofonico (Radio città
del Capo-Popolare network e Radio2 RAI). Ha vinto diversi
premi: con 5 è il numero perfetto miglior libro
dellanno 2003 al Festival di Francoforte, con Fats
Waller miglior libro jazz dellanno 2004 al festival
Swing a Xirocourt e il premio come Evento
internazionale dellanno al festival Fumetti
in TV di Treviso. Ha vinto inoltre il premio A.N.A.F.I.
2003 e il premio Coccobill 2003 come miglior
autore, assegnato a Cartoomics. Nel 1994 espone i suoi
lavori alla Biennale di Venezia e successivamente espone
in diverse città in Italia e allestero. Vive e
lavora a Parigi.BIBLIOGRAFIA
Nerboruto, Edizioni
Becassine, 1987
Goodbye Baobab, Milano Libri, Milano, 1987Igort:
Scrapbook, Edizioni Marint Guy, 1987
La léthargie des sentiments, Editions Albin
Michel, Parigi, 1988
Mangarama, Edizioni Granata Press, Bologna, 1988
Dulled Feelings, Catalan comunications, 1990
L'enfer des désirs, Les Humanoides associés,
Parigi, 1991
That's all Folks, Granata Press, 1993
Il letargo dei sentimenti, Granata Press,
Bologna, 1993
Cartoon Aristocracy, Edizioni Guido Carbone,
1994
Yuri, Kodansha, Tokio, 1995
Gli Sdentati, di Catenacci, Biber, Arcore, 2000Sinatra,
Coconino Press, Bologna, 2000
City lights, Coconino Press, Bologna, 2001
Maccaroni Circus, Cut up, 2001
5 è il Numero Perfetto, Coconino Press, Bologna, 2002
5 Variations, John Belushi, Agrigento, 2002
Il letargo dei Sentimenti, Coconino Press
Bologna, 2002
Brillo:
Croniche di Fafifurnia, Coconino Press, Bologna,
2003
Yuri. Asa nisi masa, Coconino Press, Bologna,
2003
Fats Waller, Coconino Press, Bologna, 2005
Baobab, Coconino Press, Bologna, 2005
LIBRI COLLETTIVI
Valvoforme valvocolori,
Edizioni Idea Book, Milano, 1990
Perfetti e invisibili, Skirà, Milano, 1996
Little Nemo 1905-2005 Un secolo di sogni,
Coconino Press, Bologna, 2005
CATALOGHI
Anniottanta, Mazzotta,
Milano, 1985
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MEDIA |
ARIA il primo
magazine di geografia emozionale

Thomas Wrede
per Aria Magazine 05
Articolato su
rubriche fisse che parlano di viaggio e mobilita' in un'accezione
originale ed innovativa, il trimestrale aria si presenta
come un prodotto non tipicamente informativo bensi'
orientato ad aprirsi ecletticamente a nuove e diverse
suggestioni on the road. Aria e' figlia dell'ascesa di
nuove tecnologie connecting che aprono a dimensioni nuove
la percezione della realta' spazio-temporali e spinge
alla codifica di una nuova geografia virtuale che piu'
che mai, in qualunque momento, ci rende viaggiatori. Aria
e' un nuovo modo di viaggiare.
Il n.5 di Aria,
dedicato al tema "Isole", vedra' la
partecipazione di fotografi come Thomas Wrede, Silvia
Tenenti, Alec Soth, Maura Donati, Samantha Casolari. Tra
i contributi: la citta' schermo e la poetica delle media
facciate interattive nell'architettura: interviste agli
architetti di Realities:United (Berlino) e di Ag4 (Colonia)
e presentazione di progetti internazionali con
integrazione di facciate mediatiche interattive. Il caso
del progetto HotSpot a Potsdamer Platz (Berlino). L'intervista
ad Anna Barbara, docente al Naba e al Politecnico,
autrice di "Architetture invisibili. L'esperienza
dei luoghi attraverso gli odori" (Skyra, 2006) L'intervista
all'architetto paesaggista Gilles Clement, autore
de "Il terzo paesaggio" L'intervista al
fotografo Alec Soth, fotografo di Magnum, autore
del volume "Niagara" e inoltre articoli di
Future Concept Lab, il diario dagli Usa di Francesco
Morace, un cartoon inedito di Gastone Mencherini ispirato
a "Piattaforma al centro di mondo" di Michel
Houellebecq e numerosi altri contributi.
www.ariamagazine.com
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Il nuovo
numero di Aria sara' presentato i prossimi 1,2 e 3
dicembre nel corso dell'evento E-MOTION al Superstudio di
Milano. Ospiti d'onore dell'evento saranno Giuliana Bruno,
docente di Environmental and Visual Studies alla Harvard
University e Philippe-Alain Michaud, curatore della
cineteca del Centro Georges Pompidou di Parigi, oltre a
numerosi relatori. e-motion è il primo
evento italiano dedicato alla Geografia emozionale,
teoria di grande attualità che negli ultimi anni ha
superato i confini dellambito accademico per
interessare gli immaginari collettivi da cui traggono
spunto la moda, il design e la comunicazione. La
geografia emozionale, teorizzata nel 2002 dalla docente
di Harvard Giuliana Bruno nel suo volume
Atlas of emotion, ha come fondamento il
significato del termine emuovere (con riferimento
al connubio tra i concetti di movimento e di evocazione
di un sentire che il termine stesso implica) e come campo
di indagine lattività di analisi e di mappatura
dei paesaggi ibridi generati dalla contaminazione
tra la realtà dei luoghi geografici e la percezione che
gli individui hanno di essi attraverso il filtro del
proprio vissuto emotivo. La rielaborazione e la sintesi
di tale contaminazione danno origine a ciò che nel tempo
sono stati definiti paesaggi interiori, paesaggi
dellanima, psicogeografie o mappe
intime, destinati ad essere custoditi
nellatlante della nostra memoria, oppure, come nei
casi che vediamo sempre più frequenti, proposti
artisticamente in forme che spaziano
dallarchitettura, alla scrittura, al cinema, alla
musica fino ad interessare, come accade attualmente, la
comunicazione pubblicitaria che punta sempre più spesso
sulla riscoperta e sul rilancio della dimensione
sensoriale ed emozionale per raggiungere i propri target.
Levento
sarà la prima occasione di riconoscimento in Italia
degli studi di Giuliana Bruno, titolare della cattedra di
Enviromental and Visual Studies delluniversità di
Harvard (dove la Bruno è approdata giovanissima
negli anni Ottanta dopo avere conseguito la laurea a
Napoli, sua città di origine) e del volume Atlas
of Emotion, viaggio attraverso il cinema,
larchitettura e larte (Verso, New York
2001; in pubblicazione a dicembre 2006 per Bruno
Mondadori Editore), un testo accolto con enorme
entusiasmo in ambito internazionale e adottato già nella
versione inglese da numerose università e accademie
italiane.
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AUDIOVISIVI |
24/12 
un
documentario di Mauro Colombo e Massimo Lazzaroni
Vigilia di Natale.
Ipermercato. Ore 4.30: arriva il camion del pesce. Ancora
quattro ore prima dell apertura, la quantità
arrivata è enorme e si deve preparare il bancone curando
i minimi particolari. Ore 8.00: ultimi ritocchi, si
pulisce il pavimento, si aprono le casse. La gente si sta
ammassando allentrata. Ore 8.30, lIpermercato
apre. Una corsa sfrenata verso il bancone del pesce.
Donne, uomini, bambini, anziani: tutti vogliono arrivare
primi. Il terreno è scivoloso, i carrelli sono difficili
da pilotare. Tra gli applausi dei dipendenti Iper la
corsa grottesca si arresta al bancone dove aragoste,
cozze, polipi, scorfani, gamberi, gamberoni e altre
prelibatezze di mare vengono vendute in un caos di numeri,
voci, urla. Sai cosa devi acquistare, sai che devi
spendere dei soldi, che devi impegnarti perchè anche
questo anno la festa funzioni al meglio. Ma è parlando
con le persone mentre fanno la spesa che si comprende
quali sono i reali sentimenti in questaria di festa.
Si svelano angosce, paure e visioni del mondo schiette e
sincere: una realtà dal volto sfaccettato che
raggiunge orizzonti inaspettati, ben oltre i confini del
supermercato.
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Ogni
giorno verifichiamo che il consumo diventato una pratica
di vita centrale: la nostra cultura, i nostri interessi,
i nostri desideri, i nostri spostamenti sono determinati
dal consumo. Tutte le nostre scelte strategiche o di vita
quotidiana non si possono che situare allinterno di
questo agire. Dallaltra parte, il consumo si
rivolge allindividuo e non alla società ,
altrimenti non avrebbe quella capacità pervasiva
di riproduzione. Noi compriamo determinate cose perchè
sappiamo che quelle cose, seppure fatte proprie da altri,
si rivolgono proprio a me come singolarità . Ecco
perché questo tipo di agire ha vinto
sullagire politico e sociale: per la potenza di
fascinazione che ha sullindividuo. Partendo dalla
corsa folle che donne, uomini, bambini ed anziani fanno,
ogni anno, alla vigilia di Natale, a Rozzano ma in uno
spazio uguale a tanti altri, per arrivare primi al
bancone del pesce, il documentario ha voluto assumere
lIpermercato come simbolo della società
odierna in un periodo dellanno in cui le
contraddizioni tra materialismo e spiritualità
sono evidenti. Ma la vigilia di Natale diventa
soprattutto la vigilia di un futuro i cui protagonisti da
utenti consumatori diventano uomini che a
loro modo rivelano una crisi dalle fattezze misteriose. I
personaggi che poco prima stavano correndo in modo
ridicolo e grottesco si svelano ora nella loro umanità ,
nelle loro angosce e paure cercando di comunicare a loro
modo la propria visione del mondo. Quando la coscienza
individuale, civile e politica, emerge? Fino a che punto
luomo è vittima del consumo? Quando le condizioni
economiche cambieranno e, se cambieranno,
luomo consumista come reagirà? Quanto
luomo di tutti i giorni è cosciente del proprio
agire e della società in cui vive? Il documentario
non vuole dare risposte ma vuole toccare con mano, in un
giorno molto particolare, le diverse percezioni di un
micromondo apparentemente omologato. |
SCRITTURE |
QUANDO
L'ORRORE E' DONNA. TORTURATRICI E KAMIKAZE.
VITTIME NUOVE EMANCIPATE?

di
Stefanella Campana e Carla Reschia
Editori
Riuniti - euro 14
«Il sesso, soprattutto, e tutto
ciò che con esso ha a che fare, appare il grande tabù,
che a Oriente e per la verità anche a Occidente sembra
rimosso con cura dal discorso. Quanto centra la
violenza con la sopraffazione o la libertà del corpo? Le
foto di Abu Ghraib sono, spesso, immagini di umiliazione
sessuale. Forse è quello laspetto intollerabile
della tortura che pochissimi commentatori hanno avuto il
coraggio di sottolineare apertamente.»
Le autrici
presentano il loro testo a commento della giornata
internazionale contro la violenza sulle donne promossa da
Pangea
sabato
25 novembre 2006 -
ore
17.30
Caffetteria della
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo via Modane, 16 Torino
www.editoririuniti.it
|
Quando
lorrore è donna, una novità. Ora non si parla
più di regine, di eroine, di spie, di personaggi storici
o leggendari, ma di persone reali, donne comuni. Lo
spettro di ogni maschio, la femme fatale, la donna che
usa spregiudicatamente la sessualità, da Cleopatra a
Mata Hari, abile nel tradimento, nellinganno, priva
di scrupoli per ottenere un potere meno diretto ma
efficace, lascia definitivamente il posto della cronaca a
nuove figure di donne come Lynndie England, la
spensierata torturatrice del carcere di Abu Ghraib che
amava farsi immortalare con un detenuto iracheno nudo al
guinzaglio e linfermiera Wafa Idris, salutata dai
media come la prima donna palestinese «combattente» e
«shaid» dellintifada.
Coshanno in comune queste «ragazze della porta
accanto» balzate dal totale anonimato alla dignità di
icona, prime vere protagoniste globali allalba del
terzo millennio?
Due giornaliste, Stefanella Campana e Carla Reschia, sono
partite da una domanda «Torturatrici e
kamikaze. Vittime o nuove emancipate?».
Nel volume le autrici non pretendono di trarre
conclusioni, ma sollecitare un dibattito e stimolare
nuovi interrogativi. «I casi delle torturatrici e delle
donne kamikaze sono stati interpretati da
alcuni come fenomeni di ribellione, come espressione di
un Occidente che si scontrava con una cultura araboislamica
ancora pesantemente maschilista ha rilevato Khaled
Fouad Allam nella prefazione ; limmagine
della ragazza che tiene al guinzaglio un uomo
arabomusulmano sembrava esprimere iconicamente il
contrasto fra lIslam e lOccidente, la guerra
tra culture oggi costantemente ribadita nellopinione
pubblica mondiale, come una specie di cortocircuito della
storia.»
Tra i temi affrontati dalle autrici: le figure di Lynndie
e Wafa; le donne di Abu Ghraib; la fine del sesso
redentore; le giornaliste al fronte e limmagine
femminile in Occidente e in Oriente. |
PENSIERO |
25 novembre 2006

giornata internazionale
contro la violenza sulle donne
dare
fiducia a una donna, vuol dire investire sul futuro
delluomo e dellintera umanità.
La
ricorrenza nasce da un episodio avvenuto nella Repubblica
Dominicana il 25 novembre 1960. Tre sorelle Mate, Minerva
e Patria Mirabal furono brutalmente assassinate per il
loro impegno contro la dittatura del generale Rafael
Leonidas Trujillo. La data fu scelta nel corso del primo
Encuentro Feminista de Latinoamerica y el Carive,
realizzatosi a Bogot' nel luglio del 1981 e fu resa
ufficiale dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con
la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999.
La Fondazione
Pangea Onlus è una realtà no profit, nata nel 2002 per
dare risposte concrete ai bisogni generati da emergenze
come guerre, carestie, regimi dittatoriali o eventi
climatici catastrofici. Lo scopo è quello di favorire
condizioni di sviluppo e partecipazione delle Donne e
delle loro famiglie, offrendo strumenti e opportunità di
reale e concreto riscatto.
http://www.25novembre.it
http://www.pangeaonlus.org/
|
La
fondazione Pangea Onlus ha intessuto una fitta trama tra
le arti e la quotidianita' per rendere significativa la
celebrazione.
convegno
PERCHE LA VIOLENZA
DI GENERE E SEMPRE DI ATTUALITA? CHE COSA
FARE PER PREVENIRLA ED ELIMINARLA?
Testimonianze ed esperienze
dallItalia e dallAfghanistan
rassegna cinematografica
Sveliamo la violenza sulle
donne
Se
potessimo cambiare il finale... SVS - il pronto soccorso
violenza sessuale. Un documentario di Minnie
Ferrara e Alessandra Speciale
L'amore
di Màrja Regia Anne Riitta Ciccone (1h.
45)
Sueno
di una mujer dispierta di Azucena de la Fuente (in lingua
originale con sottotitoli in italiano, 14)
Due di Davide
Tosco e Nicola Rondolino (8)
Amina
(40), regia di Sepid Nour Kalantari.
Ti do
i miei occhi (Spagna, 2003, 106'), regia di Icíar
Bollaín. Con Luis Tosar, Laia Marull, Rosa Maria Sarda.
teatro
Occhi
di Donna spettacolo organizzato dalla
Compagnia Torino Spettacoli, di Elda Brancusi con regia
di Enrico Fasella.
mostra
fotografica
Il
Visibile e lInvisibile di Guido
Anderloni
|
RAGAZZI
|

un
impegno di giustizia
PROGETTO DI
SVILUPPO COMUNITARIO CONTRO IL LAVORO MINORILE
Piduguralla, Andhra
Pradesh, INDIA

Con 15 euro si
coprono spese per un bambino in un centro pre scolare.
Con 60 euro si
forma un leader comunitario con corsi intensivi.
Con 190 euro si
garantisce la nascita di unattivita economica
familiare.
Con 190 euro
si forma professionalmente un adolescente per garantirgli
un lavoro.
www.manitese.it
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PROGETTO
PIDUGURALLA CONTRO IL LAVORO MINORILE
Piduguralla è chiamata la
città della calce dellAndhra Pradesh.
La regione è costellata di cave per lestrazione
delle pietre calcaree, fornaci ed industrie di
polverizzazione e commercializzazione di questo prodotto.
I proprietari non pagano a giornata ma a cottimo o per
quantità di prodotto. Non esistono misure a salvaguardia
dei lavoratori, neppure per i bambini. Le condizioni di
lavoro sono disumane, di degrado di sfruttamento, in
mezzo a nubi di polvere di calce che rendono laria
irrespirabile, con temperature impossibili, abusando di
persone che sono costrette per fame ad emigrare dai
propri villaggi. Quando la povertà abbraccia una
famiglia , i membri più a rischio sono i bambini, ai
quali viene negato il diritto a sopravvivere, crescere e
istruirsi. In queste condizioni un bambino ha il 40% di
possibilità di sopravvivere. Sono circa 600 i bambini
costretti a lavorare nelle cave e nelle fornaci di
Piduguralla, 1300 i bambini tra i 5 e i 14 anni che
non frequentano la scuola e circa 700 completamente
analfabeti.
I beneficiari sono donne e uomini,
ma soprattutto bambini, appartenenti a 28 comunità
situate in 17 villaggi della regione di Piduguralla. Nel
complesso 4.385 famiglie con 18.828 membri, di cui 4.845
bambini tra i 5 ed i 14 anni.
Lobiettivo è rafforzare la
capacità e le competenze delle organizzazioni
comunitarie locali, in particolare nella lotta contro il
lavoro infantile e per la piena frequenza scolastica.
Lobiettivo viene perseguito da un lato rivolgendosi
alle componenti più fragili della società, come donne e
bambini, e dallaltro cercando di avviare un
processo di sviluppo integrato, che consideri i bisogni
della popolazione e le soluzioni possibili. In
particolare il progetto si propone di: riabilitare i
bambini lavoratori e rendere Comunità libere dal
lavoro minorile; raggiungere la scolarizzazione
obbligatoria di 8 anni per tutti i bambini dai 5 ai 14
anni; promuovere labitudine al pensiero critico,
creare coscienza della necessità delleducazione,
incoraggiare labitudine al risparmio; migliorare la
situazione economica delle famiglie.
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